Una spunta speciale
Se c’è una cosa che amo è il poter dire: fatto!
Trovo che mettere la spunta su traguardi che volevamo raggiungere o esperienze che sognavamo di vivere sia catartico.
Il mio 2020 è iniziato con una spunta speciale, che progettavo di mettere da tempo: quella accanto alla voce “TEFL”. Ovvero: Certificate of Teaching English as a Foreign Language.
Ebbene sì, con una pluriennale esperienza di insegnamento della lingua inglese alle spalle, era ormai arrivato il momento di vantare una certificazione internazionale che attestasse le mie competenze didattiche.
Un weekend a Firenze
Tra le tante disponibili sul mercato, il TEFL è una delle certificazioni più valide e richieste, e abilita chi la ottiene all’insegnamento dell’inglese come lingua straniera nel settore privato, sia in Italia che all’estero.
Le vie per ottenere la certificazione sono varie e diverse per durata, approfondimento e modalità di accesso. Io ho scelto il Weekend TEFL, un corso di 20 ore, in presenza, offerto da Teaching English in Italy in collaborazione con la Europass Teacher Academy a Firenze.
Nel corso del weekend ho avuto modo di imparare alcune cose e di confermarne altre.
Cosa ho imparato
- Gli insegnanti, di tanto in tanto, dovrebbero tornare a vestire i panni dello studente. Iscriversi a corsi, imparare qualcosa di nuovo, mettersi in gioco. Giocare ad invertire i ruoli aiuta a ricordarsi cosa si prova a stare dall’altra parte e a guardare al proprio ruolo da un’altra prospettiva, ridimensionando tutto!
- La classe è una risorsa alla quale attingere. Preparare una lezione presuppone di per sé un lavoraccio. E alle volte ci si ritrova a corto di idee. La verità è che mantenendo sempre aperto il canale della comunicazione con gli studenti, osservandoli e ascoltandoli, le illuminazioni non mancano mai.
- L’insegnante è un fulcro di energia. Emana calore, distribuisce positività e autostima. Se entusiasta e appassionato può davvero fare la differenza e trasmettere molto più che concetti e nozioni.
Cosa ho potuto confermare
- L’insegnamento di una lingua straniera, al pari dell’interpretazione e della traduzione, non richiede solo un’ottima conoscenza della lingua in questione, ma anche e soprattutto una serie di competenze trasversali. In pole position: empatia, capacità di ascolto, di comunicazione e public speaking, di gestione del tempo, creatività, apertura mentale, flessibilità.
- Insegnare l’inglese non è una prerogativa dei madrelingua. La maggior parte delle persone che hanno frequentato il corso insieme a me erano italiane. Con un inglese pazzesco – let it be said. Tutti noi abbiamo ottenuto la certificazione. A dimostrazione del fatto che essere madrelingua non costituisce conditio sine qua non per insegnare una lingua. Ciò che è indispensabile è ben altro: vedi sopra.
- L’insegnamento è una vocazione. Farlo con l’unico e prioritario obiettivo di guadagnarci potrebbe rivelarsi molto frustrante ed è assodato che non regali le stesse soddisfazioni che si ottengono facendolo con passione ed entusiasmo.
- Il lavoro dell’insegnante, di qualsiasi insegnante, è un lavoro socialmente utile e la sua figura funziona da collante: favorisce la nascita di legami nuovi e solidifica quelli già esistenti.
Lo rifarei?
Sì, mille volte sì! Il corso ha soddisfatto le mie aspettative ed è stata un’esperienza davvero arricchente. Ho conosciuto persone molto carine e appreso nuove tecniche e strategie da usare con i miei studenti.
Mi è piaciuto così tanto tornare a vestire i panni della studentessa che quasi quasi….mi iscrivo ad un corso di lingua, una lingua sconosciuta, anche solo per provare l’ebbrezza di stare in classe per imparare e non per insegnare una volta tanto!
E tu? Insegni già inglese o hai in mente di frequentare un corso per ottenere il TEFL? Sono curiosa di conoscere la tua esperienza, raccontamela in un commento!
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